La Cucina
Suppa Cuata
La “Suppa Cuata” o “Suppa gaddhuresa” è un primo piatto che non può assolutamente mancare in un tipico menù gallurese.
Anticamente veniva preparato per utilizzare il pane raffermo, suo ingrediente principale, nel momento in cui veniva infornato quello fresco; successivamente invece divenne il piatto tipico del pranzo nuziale ma veniva preparato anche in occasione dell’uccisione del maiale.
La preparazione è molto semplice: basta alternare in una teglia strati di pane raffermo, bagnarli con brodo di carne e aggiungere formaggio fresco, pecorino e prezzemolo.
Potete accompagnare questo piatto con un ottimo vino Karana-Nebbiolo, tipico della zona dei Colli del Limbara.
Mazzafrissa
La “Mazzafrissa” è un piatto povero che ha origini molto antiche e nacque principalmente per riutilizzare la panna che si formava con la bollitura del latte. Bastano pochi ingredienti per prepararla e la preparazione è molto semplice: si versa la panna in una pentola e quando inizia a diventare liquida si aggiunge poco per volta farina di grano duro, un bicchiere di acqua naturale e un pizzico di sale e si rigira il tutto. L’acqua favorisce il formarsi di un liquido chiamato Ociu Casgiu che un tempo veniva usato come condimento per le focacce calde.
Non è facile classificare questo piatto che anticamente veniva servito solo come secondo piatto accompagnato da un’insalata di stagione, ma oggi viene messo in tavola sia come contorno che come condimento per la pasta; in alcune zone della Gallura viene servito addirittura come dolce, ricoperto da miele.
Li Pulilgioni
“Li Pulilgioni” sono dei ravioli tipici della zona della Gallura, diversi dagli altri tipi di ravioli in quanto hanno un ripieno dolce, composto da ricotta ovina, zucchero e scorzette di limone; nonostante questo però vengono tradizionalmente accompagnati da un sugo salato e ricoperti con abbondante pecorino.
Per la preparazione della pasta è necessario impastare la farina con acqua leggermente salata fino a formare una massa compatta che, dopo aver riposato per circa 30 minuti, è pronta. Dopo averla stesa su un piano infarinato mettete un cucchiaino di ripieno ogni tanto (lasciate qualche cm di spazio tra un ripieno e l’altro); poi ricoprite tutto con un altro pezzo di pasta e, con l’aiuto di una rotellina tagliapasta, darete forma ai vostri ravioli.
Fateli cuocere per circa 5-10 minuti in abbondante acqua salata, quando salgono a galla scolateli e poi conditeli con il sugo che avrete preparato in precedenza.
Il vino consigliato per questo piatto è Karana-Nebbiolo.
Li Frisgioli
Li Frisgioli, chiamati anche Frisgioli longhi, sono il dolce tipico del Carnevale Tempiese.
Occorrono pochi semplici ingredienti per prepararli e sono di facile realizzazione; è necessario impastare la farina di grano duro con acqua calda, aggiungere il lievito e il latte e lavorare il tutto con le mani finché l’impasto non diventa omogeneo.
Quando è pronto bisogna coprirlo con un panno umido e lasciarlo riposare per circa un’ora, finché non è ben lievitato; poi l’impasto viene messo in un sacchetto di tela, simile alla sacca a poche dei pasticceri, versato nell’olio di lentisco a forma di spirale, e fatto cuocere finché non diventa dorato.
Per avere delle frittelle più gustose vi consigliamo di spolverarle con lo zucchero o bagnarle con il miele liquido.
Il vino consigliato per questo dolce è indubbiamente il Moscato di Tempio.
Acciuleddi e Meli
Dolce tipico del Carnevale Tempiese sono li “Acciuleddi e meli”, dei bastoncini di pasta ottenuta dall’impasto di farina, acqua, zucchero, strutto e uova, che vengono attorcigliati su se stessi e poi fritti in olio caldo finché non diventato dorati.
Dopo questa operazione basta far riscaldare miele e scorzette di buccia d’arancia in un pentolino e poi mettere dentro li Acciuleddi e rigirarli, in modo che si ricoprano bene di miele.
Lasciarli raffreddare e servire accompagnate dal Moscato di Tempio.
Li Papassini
I papassini erano dolci tipici che venivano preparati in occasione delle festività natalizie.
Sono fatti da un impasto di pasta frolla e uva passa, mandorle, noci, pinoli, latte, scorza di limone o arance. Gli ingredienti si lavorono fino ad ottenere un impasto consistente ma non troppo, si tagliano nella forma desiderata, meglio se piccoli rombi di cm 6×3, e si infornano a temperatura calda o moderata
Ai papassini si può aggiungere una glassa chiamata ‘la cappa’ che si realizza facendo sbattere il bianco d’uovo a neve, e aggiungendo lo zucchero gradatamente, e poi una volta lasciati raffreddare, spalmare la glassa sopra. A piacere, si possono decorare con i diavolini colorati.
Li Casgiatini
“Li casgiatini” o formaggelle, anticamente, venivano preparate per festeggiare la Pasqua e sono certamente tra i dolci più apprezzati. Per la preparazione si dispone la farina a fontana, si aggiungono lo strutto, lo zucchero, l’uovo e poca acqua tiepida salata e si lavorano fino ad ottenere un impasto omogeneo per fare delle sfoglie sottilli da cui si ritagliano dei cerchi. All’interno dei cerchi di pasta si dispone uno o più cucchiai di ripieno, realizzato con la pischedda (formaggio fresco non salato), la ricotta fresca, lo zucchero, l’uva passa, i tuorli e il limone grattuggiato. Il disco di pasta viene poi richiuso conferendogli una forma di corona con sporgenze.
Si sistemano su un foglio di carta da forno in una teglia e si cuociono in forno caldo a media temperatura per circa 15/20 minuti finchè non diventano dorate. Servire fredde accompagnate con del Moscato di Tempio.
VINI
Karana
Il Karana è un vino rosso da tavola IGT a indicazione geografica tipica dei Colli del Limbara. Il tipo di uva utilizzato per produrre questo vino è Nebbiolo 90%, Sangiovese e Caricagiola al 10%; tra le sue caratteristiche principali è opportuno mettere in rilievo il suo colore rubino intenso e limpido, ma anche il suo bouquet vinoso e fragrante, il suo profumo ampio e persistente e il suo sapore asciutto, pieno e morbido.
Questo vino è ottimo per accompagnare primi piatti saporiti o con sughi a base di carne, grigliate di carne rosse e bianche, carni ovine e suino in umido e arrosto, formaggi di media stagionatura e formaggio pecorino sardo dop dolce.
Moscato
Il Moscato di Tempio è un vino spumante DOC che viene prodotto a Tempio e nelle zone limitrofe con uva Moscato al 100%.
Il suo colore è giallo paglierino chiaro brillante, il suo sapore è delicato e dolce senza eccessi, e il suo profumo è ampio, intenso ed elegante.
E’ consigliato per accompagnare tutti i tipi di frutta, ad eccezione degli agrumi, dolci e pasticceria in generale e, non a caso, è il vino più bevuto a Tempio durante le festività e soprattutto durante il Carnevale.