Oratorio del Rosario
Nella centralissima Piazza San Pietro, di fronte alla facciata principale della Cattedrale di San Pietro, sorge la piccola chiesa dell’Oratorio del Rosario.
Secondo un articolo pubblicato nel Bollettino diocesano “Gallura e Anglona” del 1927, l’Oratorio del Rosario sarebbe sorto sul luogo dove anticamente era presente un tempio pagano dedicato a Castore e Polluce, figli gemelli di Giove e Leda e protettori delle leggendarie guarnigioni romane presenti nel territorio tempiese. Nell’articolo si ipotizza anche che l’antico nome della città “Gemellae” sia collegato ai gemelli, che venivano chiamati “Gemini”, e che successivamente venne modificato in Tempio proprio in riferimento al tempio romano.Questa tesi è avvalorata dal fatto che sopra la facciata principale sono ancora visibili le presunte statue di Castore e Polluce. La data di costruzione dell’Oratorio del Rosario è incerta e non si hanno notizie storiche precise, ma si suppone che questo edificio risalga al 1300 circa, periodo in cui Tempio era dominata dai Pisani.
La facciata è semplice e a capanna ed è un misto di vari stili: presenta infatti alcuni elementi romanico-pisani, altri gotico aragonesi e altri ancora tardo barocchi. Sulla sua sommità un arco sostiene un piccolo campanile a vela, sormontato da tre statuette: a sinistra una statuetta di San Giuseppe risalente al ‘900, al centro e a destra invece, Castore e Polluce, delle quali non si conoscono ne la data ne la provenienza. Al centro della facciata è stata posizionata una formella di marmo dove è raffigurata la Vergine del Rosario con ai piedi San Domenico e Santa Caterina. All’interno l’edificio presenta una struttura ad aula ed è suddiviso in quattro campate da ampie arcate ogivali a sesto acuto, con copertura a spioventi a vista realizzati in legno di ginepro e di castagno. Qui si possono ammirare il prezioso altare ligneo e il retablo del 1700 e la piccola acquasantiera in marmo datata 1642. Nel 1981 la Chiesa venne chiusa al pubblico a causa di alcuni lavori di restauro ma già nel 1982 venne riaperta al culto. Anticamente la chiesa ospitava l’omonima confraternita.